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Social eating: cosa significa e come funziona in Italia

Idee per eventi culinari da condividere

Probabilmente ne avrete già sentito parlare: da diverso tempo infatti anche in Italia è sbarcato il social eating, ma cos’è di preciso e come funziona?

Vediamo insieme in cosa consiste, come aprire un social eating e le piattaforme che ci faciliteranno il compito.
Il termine è abbastanza chiaro di per sé, letteralmente “mangiare sociale”.

Nelle nostre città sempre più grandi, dispersive e workaholic, è nata la necessità di condividere esperienze e conoscere nuove persone e cosa c’è di più conviviale e coinvolgente di riunirsi attorno ad un tavolo e del buon cibo?

Lo sa bene Ferzan Ozpetek, che ha fatto delle grandi tavolate un marchio distintivo delle sue pellicole: mangiare insieme è una delle esperienze che più uniscono e ci fanno sentire parte di una comunità.

Che sia l’occasione per fare nuove amicizie o cimentarsi ai fornelli da veri appassionati di cucina, il social eating ci viene facilitato da diverse app e piattaforme dedicate, grazie alle quali diventa semplicissimo condividere la nostra casa e i nostri manicaretti con amici nuovi e vecchi.

In sostanza, si tratta di organizzare momenti di convivialità intorno ad un pranzo o una cena organizzati in case private e con piatti preparati direttamente dall’host di turno.

Chi desidera ospitare un social eating metterà a disposizione la propria location: casa, giardino, taverna, terrazza, chi più ne ha più ne metta e si premurerà di cucinare un menù ad hoc per gli ospiti che decideranno di partecipare.

Chi preferisce sedersi comodamente e vivere l’esperienza, non dovrà far altro che utilizzare le social eating app per trovare l’evento che più lo aggrada e prenotarsi.

Indice dei contenuti

Social Eating: definizione e significato

social eating definizione significato

Il “mangiare sociale” è quindi declinato nelle sue diverse accezioni: ma in soldoni, cos è e qual è il significato di pranzo sociale o cena sociale? Il significato di social eating è condivisione, rafforzamento dei rapporti sociali e di lavoro, arricchimento culturale e umano e libero sfogo alla passione per la cucina sia dal punto di vista dell’host che ospita e prepara, sia da quello di chi ama mangiare e stare in compagnia.

Il profilo del social eater, corrisponde in genere ad un utente tra i 25 e i 45 anni, appassionato di tecnologia e aperto a nuove esperienze.

Uno studio della comunità europea ha evidenziato come le persone sentano la necessità di riappropriarsi del rapporto diretto, al di là degli schermi di smartphone e pc e, in questo orizzonte, la cena o il pranzo sociali, rappresentano la perfetta sintesi tra il contatto virtuale e la conoscenza in prima persona.

Come funziona il social eating

social eating come funziona

Vediamo meglio come funziona il social eating.

Per organizzare una cena sociale o un pranzo, ci sono due ingredienti fondamentali: l’host e l’ospite.

L’host organizza l’evento social, si occupa di fare la spesa, definire uno o più menù da proporre, mettendo a disposizione la propria casa e la propria cucina.

L’ospite è colui che attraverso i portali o le app di social eating individua il menù e l’host a lui più congeniali e si prenota per poter partecipare al pasto condiviso.

Rispetto all’home restaurant, il social eating non mira tanto ai guadagni quanto alla convivialità ma, essendoci comunque una condivisione della spesa da parte degli ospiti, vediamo nel dettaglio come funziona in termini burocratici e legali.

Cosa sono gli home restaurant

1 · Regole e normativa

Ad oggi non c’è una normativa specifica che regolamenti l’attività di social eating, ma sono presenti alcune regole che ne normano lo svolgimento e il tracciamento del denaro per le cene private a pagamento.

Rispetto ad una tradizionale attività ricettiva, non si è soggetti ad orari e giorni di apertura al pubblico; vanno giusto messi a disposizione dei commensali dai 4 ai 12 coperti a seconda delle disponibilità della location.

Naturalmente vanno rispettate le norme igienico sanitarie in materia di preparazione dei cibi, garantendone la freschezza e la sicurezza come se ci trovassimo in una cucina professionale e il menù andrà proposto ad un prezzo fisso ben indicato e comunicato agli ospiti sulla piattaforma di prenotazione.

Dal momento che è possibile utilizzare il social eating per incrementare le proprie entrate, gli utili, esigui o meno, vanno dichiarati e le tasse pagate. Vediamo come.

2 · Guadagni e tasse

social eating guadagni tasse

Non è necessario aprire partita iva per organizzare un social eating: nel modello 730, alla voce “Redditi da prestazione occasionale” basterà indicare la somma percepita durante l’anno tramite questa attività, fermo restando che non dovrà superare il tetto dei 5000 euro (in genere il ricavo non supera comunque i 1.500/2.000 euro l’anno).

Difatti chi supera questa cifra sarà tenuto ad aprire partita iva parificando di fatto il social eating ad un ristorante.

Se non ci si avvale del modello 730 invece, basterà rivolgersi al proprio commercialista e comunicargli l’attività svolta.

Come aprire un social eating

In sintesi, come si fa ad aprire un social eating?

Abbiamo già accennato alle social eating app che ne regolamentano l’attività; difatti per organizzare una cena sociale, o un pranzo, dobbiamo anzitutto farci conoscere e mettere in bella vista la nostra proposta di location e di menù.

Per iniziare, dovremo registrarci ad uno dei portali che si occupano di social eating, compilando un formulario in cui inseriremo i nostri dati: le caratteristiche e l’indirizzo della nostra location, la data, il o i menù proposti, il costo ed eventualmente il tema dell’evento e le attività che vi si svolgeranno.

Il pagamento da parte dell’ospite avviene direttamente tramite la piattaforma prescelta, in genere attraverso PayPal o bonifico. Il portale di solito trattiene una commissione che si aggira intorno al 10/12%.

Utile sapere che si può usufruire del diritto di recesso entro 24 ore dall’evento. In questi termini si avrà diritto ad un rimborso completo della cifra spesa.

Anche il cuoco, in caso di problemi, potrà annullare la serata col dovuto preavviso (ad esempio se non si raggiungesse il numero minimo di partecipanti).

Ricordiamoci che i commensali avranno poi la facoltà di lasciare recensioni e commenti, non manchiamo quindi di coccolare i nostri ospiti!

Social eating anche per eventi privati ed aziendali

social eating eventi privati e aziendali

Un pranzo o una cena sociali sono l’occasione perfetta per fare nuove amicizie, allargare gli orizzonti culturali e condividere un buon pasto e tante chiacchiere.

La cosa migliore quando si organizza un social eating è raccontare una storia: creare un menù a tema, etnico o a km zero, magari per far conoscere le nostre tradizioni culinarie a ospiti stranieri, turisti, o anche compatrioti di altre regioni (pensiamo ad esempio agli studenti fuori sede, quale modo migliore per farsi degli amici in una nuova città?).

Una serata con una narrazione specifica, vissuta in presa diretta dai partecipanti tra una portata e l’altra, diventerà lo spunto per rompere il ghiaccio con i vostri ospiti.

Potrete inoltre organizzare eventi specifici in occasione del pasto, come spettacoli, musica dal vivo, cooking class etc…

Il social eating è un’opportunità per non sentirsi soli nemmeno in una grande città, creare nuove connessioni e perchè no, può sostituirsi anche alle dating app.

Condividere il pasto aumenta persino la produttività nei team di lavoro.

In particolare, uno studio condotto dalla Cornell University, ha evidenziato come i colleghi che mangiano insieme sono più inclini a migliorare le proprie performance rispetto a chi svolge la pausa pranzo da solo… semaforo verde quindi anche al social eating aziendale come vero e proprio strumento di team building!

Social eating nel mondo

Il social eating nasce sull’onda della sharing economy, nell’ottica della riduzione degli sprechi e della distribuzione etica delle risorse e si diffonde un pò ovunque, spinto dall’entusiasmo di una nuova definizione di condivisione.

Come il già noto couch surfing, è un’iniziativa molto amata dai viaggiatori.

Attraverso la condivisione della propria casa e del cibo, si possono confrontare culture e cucine di ogni parte del globo, entrare in contatto con la vita quotidiana di chi vive una determinata realtà e diventare a tutti gli effetti cittadini del mondo.

Non a caso il social eating è molto diffuso tra i millennials la Z generation!

Social eatign: App e piattaforme

social eating app

Bene, la cosa ci sta piacendo!

Vediamo finalmente quali sono le famigerate app di social eating e le piattaforme cui possiamo appoggiarci per iniziare la nostra avventura come host o come eater:

1 · Social eating App: Gnammo

La prima e più famosa piattaforma italiana di social eating.

Basta iscriversi, come “cooker” o come “gnammer”, e in pochi click saremo nel mondo dei social eaters.
Una volta scelto l’evento che fa al caso nostro, il pagamento avviene direttamente online in modo rapido e tracciato.

E’ anche possibile partecipare a delle “Special Dinner”, eventi organizzati su richiesta degli gnammers, ad esempio delle cooking class in location particolari e così via.

2 · Social eating App: Eatwith

social eating eatwith

Altra piattaforma molto diffusa è Eatwith, dal sapore più internazionale, orientata ai viaggiatori di tutto il mondo.

Anche qui ci si può iscrivere come host oppure registrarsi per partecipare alle varie iniziative.

Già dalla loro homepage si possono sbirciare gli eventi di nostro interesse suddivisi per location, molte all’estero, e per fasce di prezzo.

Si possono inoltre acquistare dei voucher da regalare per una prima esperienza nel mondo del social eating.

3 · Social eating App: Tablo social eating

Degna di menzione anche Tablo social eating: questa app si pone come obiettivo di riunire persone con interessi comuni, intorno al tavolo di un ristorante, di un locale, un pub, o ovunque si organizzi un pranzo o una cena comunitari.

Basta scaricare l’app, registrarsi, elencare i propri interessi, che saranno abbinati a quelli degli altri utenti. A questo punto siete pronti per selezionare un tavolo a cui unirvi, o crearne uno voi.

4 · Social eating App: Cesarine

Se volete fare un tuffo nella cucina casalinga italiana, sia che cerchiate un social eating a Roma, a Firenze o a Palermo, questo portale fa al caso vostro.

Sul loro sito si definiscono “la più antica rete di cuoche casalinghe d’Italia, che aprono le porte della propria casa a viaggiatori provenienti da tutto il mondo, offrendo loro esperienze immersive in location suggestive”.

Inoltre dal 2019 hanno ottenuto il riconoscimento di Slow Food per la tutela della cucina tradizionale italiana.
Questo network è molto apprezzato dai turisti stranieri che desiderano un assaggio dell’italianità più verace.

5 · Ma’Hidden Kitchen Supper Club: (MAHKSC)

ma hidden kitchen supper club

Se siete alla ricerca di un social eating a Milano, magari un pò esclusivo, questo è dedicato a voi: un portale raffinato dove Melissa e Lele aprono le porte della loro sala da pranzo a chi vuol passare una serata diversa in compagnia di altri ignoti avventori o anche dei propri amici.

Qui si può solo essere ospiti, ma vale una segnalazione per l’originalità degli eventi proposti quali cooking class, concerti e spettacoli teatrali direttamente tra le mura domestiche, possibilità di organizzare eventi privati, nonché la riservatezza della location che viene svelata solo dopo aver completato la prenotazione.

Un vero e proprio social eating alla milanese, con tutto il glamour che ne consegue. Sicuramente un’esperienza unica.

Tutte le location per eventi a Milano

Siete pronti ad entrare nella community dei social eaters?

Le informazioni sono sul piatto: scegliete i vostri eventi, buon divertimento e buon appetito

 

_Serena Brolis

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Dove organizzare un social eating

Se devi organizzare un social eating e cerchi una location, ti consiglio di seguire questo archivio per il tuo evento.

Max. 30

Torino (Piemonte)

Da 300 € al giorno

Max. 200

Pontassieve - Firenze (Toscana)

Da 950 € al giorno

Max. 500

Opera - Milano (Lombardia)

Da 250 € al giorno

Max. 300

Calenzano - Firenze (Toscana)

Da 25 € a persona

Max. 150

Monza - Monza e Brianza (Lombardia)

Da 15 € al giorno

Max. 28

Firenze (Toscana)

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